Quella storia di cui fummo Artefici di Antonio Trebbi

Milano 1982
La mia storia inizia così.
Nella mia famiglia la musica è sempre stata molto importante: ricordo ancora che quando i miei genitori comprarono una casa più grande l’impianto Hi Fi fu la prima cosa che vi trovò posto.
Ho viaggiato molto per via del lavoro del mio papà e a Londra ho avuto modo di conoscere Linn e Naim ed è stato amore a prima vista.
La qualità dei prodotti insieme alle idee innovative e alla voglia di cambiare il mondo dell’Hi Fi, mi hanno convinto a fare questo lavoro.
Trasferitomi a Pisa nel 1978, aprii Studio 24, uno show room in cui si dimostrava e vendeva alta fedeltà.
Pochi anni dopo iniziai con Audiotech la distribuzione di Linn & Naim per il mercato italiano.
L’incontro con queste due aziende ha cambiato la mia vita.
L’affermazione della loro filosofia ha determinato uno dei cambiamenti più significativi e importanti nella storia dell’alta fedeltà.
Prima di allora, infatti, si pensava che i diffusori fossero il componente più importante di un sistema e che su quest’ultimi si dovesse investire almeno la metà del valore dell’impianto.
Il giradischi non era considerato di fondamentale importanza poiché aveva semplicemente il ruolo di far girare il disco ed era al massimo la testina ad avere un’influenza sul suono.
Gli apparecchi venivano valutati in funzione di misure e specifiche tecniche, i negozi erano dotati di centraline di commutazione che permettevano di selezionare i diffusori per poterli confrontare e gli amplificatori erano muniti di manopole ed interruttori, capaci di infinite e spesso inutili funzioni.
Oggi non vi è più alcun dubbio sul fatto che, in una catena di riproduzione, la qualità della sorgente possa condizionare le prestazioni di un impianto e che nessun componente possa migliorare la qualità del segnale che riceve.
Non è più in discussione la necessità di una accurata messa a punto del sistema con cavi e supporti dedicati, così come viene posta la massima attenzione all’integrità meccanica dei diffusori e più in generale a tutti i componenti dell’impianto.
Per preservare il più possibile il segnale, gli apparecchi sono privi di qualsiasi controllo, salvo quelli essenziali, e l’ascolto in un ambiente il più possibile simile a quello domestico rimane l’unico criterio di scelta valido.
Tutto quello che oggi sembra scontato non lo era prima dell’ingresso di Linn & Naim, il loro approccio coraggioso e non convenzionale ha contribuito più di ogni altro a cambiare il mercato.
“Una vera e propria rivoluzione di cui Audiotech è stata portavoce”.
Ho conservato la locandina della mia prima partecipazione ad una mostra di alta fedeltà e mi emoziono ancora.

Analogico o Digitale
Molti audiofili ancora oggi acquistano diffusori ed amplificatori importanti abbinandoli a sorgenti non all’altezza. Di recente, il ritorno al vinile e all’alta fedeltà vintage, mi ha fatto pensare che ci si sia un po’ stancati dell’era dell’MP3 e dell’ascolto attraverso dispositivi di scarsa qualità.
Come scegliere un impianto
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Avevamo sognato una rivoluzione
Quella storia di cui fummo Artefici di Antonio Trebbi